WEC | I privati LMH potranno avere successo? Per qualcuno sì

Ryan Briscoe è convinto che i costruttori più piccoli come Vanwall possano ancora lottare contro i giganti del FIA WEC ed ottenere successo.

Il Mondiale sta assistendo a un livello senza precedenti di coinvolgimento dei marchi nella Classe Hypercar, con cinque case automobilistiche che parteciperanno alla stagione 2023 e altre tre pronte a entrare nella categoria l’anno prossimo.

I team indipendenti come Glickenhaus e Vanwall hanno lottato per essere competitivi contro l’aumento della concorrenza dei loro rivali più abbienti, con il quinto posto ottenuto dda primo alla 24 Ore di Le Mans che è stata l’unica volta di un’auto privata piazzata tra le prime cinque quest’anno.

Ma Briscoe, che ha disputato sei gare con la Glickenhaus tra il 2021 e il 2023 e ha anche guidato per Vanwall nel finale in Bahrain, ritiene che il divario tra la prima metà dello schieramento e la seconda possa essere colmato.

Secondo lui, il sistema del Balance of Performance, progettato per mettere tutti i team Hypercar nella stessa finestra di prestazioni, possa dare ai privati una reale possibilità di confrontarsi con i grandi delle gare endurance.

“È difficile per un privato, ma allo stesso tempo c’è sempre un’opportunità perché stiamo correndo in una Classe che è limitata nelle prestazioni”, ha detto il vincitore di Daytona a Motorsport.com.

“C’è il BoP. Bisogna rientrare in una finestra per quanto riguarda la deportanza e la potenza erogata. Quindi, anche con tutti i soldi del mondo, non si può sviluppare una vettura con il doppio della deportanza perché non è consentito farlo. Forse si può ottimizzare la posizione nella finestra e in tutte le condizioni per essere sempre presenti”.

“Anche per i team privati, che dispongono di un budget molto più ridotto, è possibile essere sempre vicini e provarci. E se si riesce a costruire un’auto affidabile… chi non vorrebbe vedere vincere un piccolo team?”

“Dalle prime impressioni avute parlando con il capo della Vanwall, Colin Kolles, questo è il loro obiettivo: sono qui per vincere. I loro piani sono a lungo termine e lui vuole esserlo e vincere le gare. Non credo sia impossibile”.

#4 Floyd Vanwall Racing Team Vanwall Vandervell 680: Esteban Guerrieri, Tristan Vautier, Ryan Briscoe

Photo by: JEP / Motorsport Images

#4 Floyd Vanwall Racing Team Vanwall Vandervell 680: Esteban Guerrieri, Tristan Vautier, Ryan Briscoe

L’arrivo di grandi costruttori ha minacciato il futuro dei team indipendenti nella Classe regina del WEC a causa del numero limitato di posti disponibili in griglia.

Glickenhaus ha deciso di abbandonare il campionato dopo tre stagioni, non riuscendo a ottenere la sponsorizzazione necessaria per aggiornare la sua 007 LMH, mentre l’ingresso di Vanwall nel 2024 potrebbe dipendere dai piani della Ferrari relativi a una terza vettura gestita da un team cliente.

Ma Gabriel Aubry, che ha provato la Tipo 6 Competizione LMH di Isotta Fraschini e che dovrebbe correre per il team il prossimo anno, non crede che l’Hypercar diventerà un dominio dei grandi Costruttori.

Alla domanda di Motorsport.com se il campionato debba riservare alcune iscrizioni ai team privati o indipendenti, il francese ha risposto così: “Credo che per natura avremo alcuni posti per i privati, perché i Costruttori non possono venire a prendersi tutto.

“Forse succederà per due o tre anni, ma non credo che sia assolutamente sostenibile. Siamo sopravvissuti in questo campionato con i privati fin dagli anni ’60, quindi significa che è naturale. Siamo parte di questo campionato e continueremo a farne parte”.

Aubry ha sottolineato l’importanza dei team indipendenti nel WEC, compresi quelli che partecipano al campionato con vetture clienti.

“Anche i privati hanno fatto parte della storia di Le Mans. Abbiamo visto quante Porsche private l’hanno vinta. Fa parte di Le Mans e di ciò che la rende così unica. Ci sono le lotte tra Davide e Golia. Sarò molto felice che la situazione resti così e che mantenga la storia di Le Mans così unica”.

Fonte: https://it.motorsport.com

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