WRC | Neuville vince il Rallye Monte-Carlo battendo Ogier

20 vittorie in carriera nel WRC e, due di queste, sono state colte al Rallye Monte-Carlo. Thierry Neuville ce l’ha fatta. O meglio, ce l’ha fatta ancora. Dopo la prima vittoria nel principato arrivata nel 2020, 4 anni dopo ha concesso il bis in una gara che ha un sapore dolcissimo per diversi motivi.

Primo tra tutti, mettere ancora il proprio nome sul rally più importante di tutti, poi diventare il primo leader della stagione 2024 di WRC avendo fatto il pieno di punti: 25 della gara con il nuovo punteggio più i 5 supplementari per aver vinto anche la Power Stage. Lo ha vinto con Martijn Wydaeghe, con cui ci era già andato vicino negli anni passati. Ultimo motivo, ancora più dolce, aver battuto sul campo il pilota che ha vinto di più edizioni nella storia del Rallye Monte-Carlo, un sempre sontuoso Sébastien Ogier.

Il capolavoro di Neuville è iniziato nella PS9 di sabato mattina, quando sulla prima prova di giornata svolta su ghiaccio ha estratto il coniglio dal cilindro, recuperando gran parte del ritardo che lo separava dalle Toyota di Elfyn Evans e Sébastien Ogier, in quel momento in lotta tra loro per il primo posto.

Superato un Evans in calo, poi per il belga è stata lotta aperta con il migliore, Ogier, che è durata sino a domenica mattina. Uno scambio continuo di posizione sino alla stoccata finale, ovvero la domenica perfetta in cui ha vinto tutte e tre le speciali (Neuville è il pilota che ha vinto più stage in questa edizione del Monte) e ha portato a casa meritatamente il successo. Una dichiarazione di intenti: Neuville ha iniziato bene. Ora però dovrà essere bravo a proseguire e a essere costante.

Sébastien Ogier, invece, si è dimostrato ancora una volta il fenomenale pilota che ha vinto 8 titoli pur non avendo lo stesso ritmo di gara perché driver part-time da qualche anno. Stavolta, però, ha dovuto alzare bandiera bianca perché si è trovato davanti a un Neuville in uno di quei fine settimana in cui riesce a essere irresistibile per tutti, anche per un campione come lui.

Elfyn Evans è stato della partita per la vittoria sino a sabato mattina, quando prima Neuville e poi Ogier lo hanno scavalcato e staccato in maniera progressiva. Se il venerdì era stata la sua giornata, il sabato lo ha visto calare in maniera vistosa, incapace di mantenere il ritmo dei due francofoni anche a causa di un malfunzionamento dell’ibrido sulla sua GR Yaris Rally1, ma una volta tornato l’ausilio del motore elettrico, le cose non sono cambiate.

Una questione di sensazioni, forse, più che di assetto. Ma tanto è bastato per farlo passare dal primo al terzo posto, staccatissimo e fuori gara già alla fine della seconda tappa. La domenica è stata solo una passerella verso il gradino più basso del podio, che però lo metterà in posizione migliore di partenza rispetto a Neuville al Rally di Svezia, prossimo appuntamento del WRC previsto a febbraio.

Il ritorno di Ott Tanak in Hyundai è stato condizionato da una lastra di ghiaccio al chilometro 7,7, la stessa che ha messo in grosse difficoltà altri piloti quali Takamoto Katsuta e Gregoire Munster. L’estone è finito con 2 ruote fuori dalla sede stradale e solo l’aiuto del pubblico presente in quel punto lo ha salvato dal ritiro. A quel punto Tanak ha fatto gara solitaria sino alla fine, forte di un quarto posto non migliorabile, né attaccabile dagli altri. Per vederlo in azione spingendo al massimo dovremo attendere la Svezia, dove lo scorso anno ottenne una grande vittoria davanti al compianto Craig Breen.

M-Sport Ford è partita in questa stagione con la certezza di non poter lottare né per i titoli, né tanto meno per la vittoria. Però l’avvio di stagione di Adrien Fourmaux è stato incoraggiante. Il francese, tornato al volante di una Rally1 dopo una stagione di purgatorio con la Fiesta Rally2, ha colto un quinto posto solido. A tratti il suo ritmo è stato interessante, anche se smorzato troppo presto dall’impossibilità di lottare per una posizione migliore, così come dall’essere attaccato. Una situazione molto simile a quella che ha coinvolto Tanak davanti a lui. Non è ancora pronto per lottare per il podio, ma il via del 2024 è un buon punto di partenza per costruire una stagione concreta.

Dietro a Fourmaux troviamo solo piloti che hanno deluso, seppure in modi differenti. Andreas Mikkelsen, al rientro in Hyundai dopo tante stagioni con Skoda nel WRC2, si è fermato al sesto posto, staccato di oltre 5 minuti e mezzo dal compagno di squadra Neuville. Un gap enorme, figlio del fatto che il norvegese non abbia ancora ritrovato il feeling con una vettura molto più prestazionale delle Rally2 sia dal punto di vista della potenza, che da quello aerodinamico. Il suo passo è migliorato dopo un venerdì difficile ben oltre il lecito, ma l’impressione è che ad Andreas serva ancora più tempo per poter iniziare a sfruttare la vettura in tutte le sue caratteristiche.

Come detto, Takamoto Katsuta ha compromesso la sua gara al chilometro 7,7 della PS3, lo stesso punto in cui è finito fuori Ott Tanak. Contrariamente a quanto avvenuto all’estone, il giapponese di Toyota Gazoo Racing è rimasto piantato in un fossato con le due ruote di sinistra. Il pubblico lo ha aiutato a uscire e a riprendere la tappa, ma le operazioni sono durate oltre 5 minuti, mettendolo fuori dai giochi per le posizioni che contano.

A quel punto Katsuta non ha potuto fare altro che spingere a sufficienza per riguadagnare la Top 10, finendo settimo e ultimo tra le vetture Rally1 per via del ritiro di Gregoire Munster. L’olandese del team M-Sport Ford si è ritirato nella giornata di sabato per essere rimasto incastrato in una staccionata di legno che ripara la strada da un burrone.

In un tratto misto Munster ha giudicato male il grip durante una curva sinistrorsa (resa insidiosa da ghiaia, terriccio e polvere), finendo per scivolare all’esterno e sbattere contro i pali in legno. La sua Ford Puma è rimasta bloccata e l’assenza di pubblico che potesse aiutarlo lo ha costretto al ritiro. Anche lui, a sprazzi, ha fatto vedere cose buone, ma il giudizio su di lui potrà essere dato dopo qualche gara.

Clamoroso epilogo nel WRC2, con Yohan Rossel che regala a Citroen Racing una vittoria impensabile, o quasi, almeno sino al termine della giornata di ieri. Il francese ha vinto il Rallye Monte-Carlo di classe proprio all’ultima speciale, la Power Stage, battendo con una grande prestazione un Pepe Lopez comunque eccellente.

Rossel ha cambiato marcia nella mattinata di oggi dopo essere rimasto sempre terzo alle spalle di Lopez e del compagno di squadra Nikolay Gryazin. Lo spagnolo di Skoda e il russo si sono scambiati la vetta per i primi 3 giorni di gara, poi però stamattina Rossel ha cambiato passo e ha prima ridotto e azzerato il gap, prima di piazzare la stoccata vincente nell’ultima stage. Sia Rossel che Lopez hanno sfruttato le gomme fino alla fine, arrivando probabilmente con poca prestazione e grip alla fine, ma hanno dato vita a un duello sensazionale fino all’ultimo metro.

Citroen Racing vince in casa e porta a casa un primo e un terzo posto con Gryazin smorzatosi proprio sul più bello, mentre Lopez, pur secondo con amarezza, ha firmato un rally d’autore. Avrà altre occasioni per rifarsi.

WRC 2024 – Rallye Monte-Carlo – Classifica finale

Pos. Pilota/navigatore Vettura Tempo/distacco
1 Neuville/Wydaeghe Hyundai i20 N Rally1 3h09’30”9
2 Ogier/Landais Toyota GR Yaris Rally1 +16″1
3 Evans/Martin Toyota GR Yaris Rally1 +45″2
4 Tanak/Jarveoja Hyundai i20 N Rally1 +1’59″8
5 Fourmaux/Coria Ford Puma Rally1 Hybrid +3’36″9
6 Mikkelsen/Eriksen Hyundai i20 N Rally1 +5’34″6
7 Katsuta/Johnston Toyota GR Yaris Rally1 +8’28″5
8 Rossel/Dunand Citroen C3 Rally2 +10’29″8
9 Lopez/Vazquez Liste Skoda Fabia RS Rally2 +10’33″8
10 Gryazin/Aleksandrov Citroen C3 Rally2 +10’45″2

Fonte: https://it.motorsport.com

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